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FESTEGGIAMENTO CENTESIMO COMPLEANNO SIGNORA CIOFFI Il 7 febbraio alla Casa d'italia di Locarno,
sede del Circolo Italiano,
Nella foto da sinistra:
Locarno, 7 febbraio 2009 Discorso del Presidente del CIL ing. Sebastiano Turnaturi presso la Casa d’Italia a Locarno in occasione del 100° compleanno della Socia Signora Rosaria Iannotta Cioffi
Cara Signora Rosaria, Gentile Signora Vice sindaco Prof.essa Zaninelli, rev.do don Carmelo Andreatta, sig. Presidente del Comites prof. Nason, gentile famiglia Cioffi, cari Soci , graditi ospiti, è un grande onore per me aprire questa festa per il 100° compleanno della signora Rosaria avvenuto ieri. L’avevo annunciato già l’anno scorso, e non vi nascondo che aspettavo con una certa impazienza questo giorno: l’aspettavo dicevo con impazienza perché è raro nella vita poter avere la fortuna di dare il via ad una festa come questa. Ma chi è Rosaria Iannotta Cioffi? È una donna italiana nata S. Agata dei Goti, provincia di Benevento, nella splendida terra di Campania, in una cittadina che ha data tanti suoi figli all’Emigrazione Italiana nel mondo, ed in Svizzera in particolare. Rosaria, dicevo è nata da una famiglia di contadini, un anno dopo che si era abbattuta sull’Italia l’immane catastrofe del terremoto di Messina, in un periodo già di per sé difficile, aggravato da questa ulteriore catastrofe. Rosaria era già bambina quando sull’Italia si abbatté la prima guerra mondiale, e forse anche se , data l’età non se ne rendeva perfettamente conto, sicuramente percepiva il clima e l’ambiente estremamente difficile in cui si viveva. Nonostante tutto, la vita scorreva semplice e Rosaria cresceva forte e robusta temprata nel fisico e nello spirito da mangiare poco ma genuino, aria buona e difficoltà sempre presenti ( erano gli anni difficilissimi del primo dopoguerra ). Nel 1939 si sposa con Alfonso con il quale può rimanere però poco tempo, in quanto poco dopo scoppia la seconda guerra mondiale e Alfonso viene chiamato alle armi. Rosaria resta con i suoceri e la cognata che l’aiutano a crescere il primo figlio, in quanto nei rari periodi di licenza Rosaria e Alfonso non stanno con le mani in mano per cui nel 1941, in piena guerra, nasce Giuseppe. Alfonso resta chiamato alle armi, fino oltre il 1943, ma, sempre nelle licenze si adopera insieme a Rosaria per cui nasce Maria ( non vi dico in che anno). Dopo il 1943, quando nel sud Italia finisce la guerra combattuta ma non le difficoltà e gli stenti anche la famiglia Cioffi cerca di riprendersi come tutti riprendendo il lavoro e la vita quasi normale. Purtroppo quando le cose si stavano stabilizzando, ossia nel 1951 muore Alfonso, per cui Rosaria si trova con due figli piccoli e sola: ma in effetti Rosaria non era sola, con la sua forza, la sua tempra, il suo carattere, il suo coraggio, con l’affetto dei familiari con l’aiuto dei suoceri e cognata con cui conviveva, ha cresciuto, educato e temprato i figli . L’aiuto dei suoceri e della cognata però non durò a lungo essendo morti tutti nel giro di pochi anni. Ma i tempi più difficili erano già passati per cui Giuseppe nel 1961 decise di emigrare. Erano i tempi in cui in Svizzera si costruivano le grandi infrastrutture che hanno contribuito a creare il nostro benessere di oggi per cui era quasi naturale emigrare in Svizzera, dove peraltro si guadagnava bene e si era vicini a casa. Ma Giuseppe non voleva lasciare la madre e la sorella da sole, per cui nel 1963 le convinse a venire anche loro i Svizzera, a Locarno. Da allora Rosaria, che non era più anagraficamente una ragazzina ( anche se per rapporto a oggi lo era di certo ) si è dedicata quasi esclusivamente alla famiglia, per le necessità dei nipotini che nel frattempo erano nati, permettendo ai figli stessi di continuare a svolgere la loro attività e contribuendo di fatto al benessere della famiglia e all’educazione dei nipotini. Rosaria è perciò un fulgido esempio di Mater Familias, di virtù familiari, di probità come pochi , ed ha avuto la fortuna di essere compensata per tutto questo da una lunga vita vissuta sempre in buona salute, grazie anche all’aria buona ed all’ambiente accogliente e generoso di una città come Locarno. Essa è sempre stata circondata dall’affetto dei suoi cari, degli amici, dei vicini di casa, degli assistenti dell’aiuto domiciliare, ( anche se lei ci tiene a far sapere che cucina da sola i propri pasti ) e permettetemi, non da ultimo dall’affetto e dall’ammirazione dei Soci del Circolo Italiano che lei frequenta assiduamente insieme alla figlia: pensate che quelle rare volte che l’abbiamo vista assente i Soci mi chiedevano notizie, talvolta con apprensione. Rosaria è oggi circondata da figli, genero, nuora e da 10 tra nipoti e pronipoti Ma è circondata anche da tutti voi, che con la vostra presenza le manifestate la vostra simpatia. E’un grande onore e privilegio perciò per il Circolo italiano di Locarno, poter annoverare tra i propri soci attivi la signora Rosaria, una persona che ha superato la soglia dei cento anni una persona che ci ha dato e dà un fulgido esempio di bontà, coraggio e ottimismo.Grazie Rosaria, grazie per il suo esempio, grazie per aver accettato di festeggiare con noi il suo 100° compleanno, tanti tanti auguri per continuare a vivere ancora tanti e tanti anni con l’aiuto di Dio e l’affetto e l’amicizia di tutti noi.
Ing. Sebastiano Turnaturi
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CIRCOLO ITALIANO LOCARNO
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